domenica 24 luglio 2016

Procede

Saluti a voi, o moltitudine.
Ci risiamo, fermi in una città in cerca di lavoro, scarseggiano le elettrizzanti novità da raccontare.
La ricerca del lavoro non va proprio a gonfie vele, qualcosa inizia a smuoversi ma finora l'unico ad aver accumulato qualche ora significativa è solo Matteo. Arresosi dopo 3 settimane che cercava su internet per i fatti propri, è entrato in una agenzia nominata da un altro italiano in ostello che gli aveva detto che in un giorno aveva trovato lavoro come elettricista. Matteo ha iniziato sto lavoro la terza settimana da quando è con l'agenzia, cioè quella appena trascorsa, mentre le prime due lo hanno fatto lavorare 3 giorni a settimana a fare pulizie nei cantieri. 
 
 
 
L'agenzia pensa a tutto l'occorrente, dando caschetto, maglietta e pettorina ad alta visibilità, occhiali, cuffie, guanti e scarpe antinfortunistiche (che hanno dovuto comprare apposta perché non avevano il suo numero, e ben che qui in Nuova Zelanda sono tutti grandi e grossi!). Il che fa risparmiare un bel po' di tempo nella ricerca del vario equipment...ben bilanciato con la percentuale trattenuta dall'agenzia (tutt'altro che irrisoria sulla paga)..... Ma la questione è un po' controversa perché nei cantieri Matteo ha parlato con gente di 40-60 anni che lavora tramite le agenzie, ben contenti di farlo, quindi a quanto pare ci sono intere realtà dove la ditta/compagnia manco esiste, ma i costruttori vanno dalle agenzie e si fanno dare un tot numero di lavoratori e supervisori per completare il lavoro, e poi liberi tutti (ovvero tutti a spasso fino al prossimo lavoro trovato dall'agenzia, il che non vuol dire aspettare tempi italici intendiamoci). 
Invece Silvia ha sentito tutt'altro e cioè che andare in giro con il proprio cv per i cantiere è molto produttivo e solitamente vieni assunto nel giro di una settimana. Questo ha l'unico svantaggio che ti devi sbattere un po' ad andare in giro e che devi comprarti il tuo vestiario. Questo vale solo per i maschi o per donne con un po' di muscoli. 
La questione della sicurezza qui è molto sentita, pure troppo forse. Probabile che sia la stessa storia che in Australia, ma avendo Matteo sempre evitato le agenzie interinali e quindi i grandi cantieri, non può esserne certo, comunque qui dopo il terremoto hanno dato un giro di vite per fare le cose ancora meglio. Ad esempio il corso sulla sicurezza nei cantieri, non è una farsa da 50 dollari su internet come in Australia, ma un vero corso che ne costa 140 e dura 4 ore...niente di difficile e anzi, molto tempo perso in giochini da "team building" che piacciono tanto ai manager scarpe lucide da ufficio, ma l'agenzia ha pagato anche per questo cartellino. La paga è una miseria in confronto all'Australia ma si sapeva, e comunque sempre meglio che in Italia.
Inoltre altre agenzie forniscono anche la bicicletta per spostarsi tra i vari cantieri.
La gente qui appare diversa dall'Australia, sono più cordiali, simpatici ed interessati. Se in Australia nessuno si interessa di te, qui ti chiedono chi sei, da dove vieni, cosa ti piace, e ti cercano per scambiare due battute durante il lavoro, invece che limitarsi a rutti e scoregge come in Australia (non che qui non le facciano, intendiamoci). Ovviamente il modo di lavorare è il medesimo, su cui abbiamo speso già molte parole in passato, e ciò va dal "mani in tasca per gran parte del tempo facendo lavorare quelli di grado inferiore", alle molte pause, al fatto che l'architettura qui è una presa in giro, e Silvia ha presieduto a riunioni su costruzioni virtuose che si proponevano di diminuire gli sprechi e si consideravano "green" perché pensavano di utilizzare i ......... vetri doppi per le finestre....... E dire che qui d'inverno fa freddo! Solo che preferiscono attaccare il fornelletto elettrico mille volte invece che cercare di tenere il freddo fuori....ed inoltre a causa di un problema di smog, qui a Christchurch il riscaldamento a gas o legna è vietato e si può usare solo quello elettrico.
Quindi quando durante una delle innumerevoli riunioni di cantiere Matteo sente dal tipo con gel e colletto che questa nuova costruzione vuole ottenere il massimo neozelandese di 4 stelle verdi, si domanda quali mai saranno queste innovazioni dal punto di vista ambientale...... 
Cambiando discorso, nuovo Paese nuovi costumi, quindi, ad esempio, siccome sono tutti benestanti e le distanze sono elevate, il trasporto pubblico è una presa in giro, e tutti si spostano in macchina (quindi se non ne possiedi una sei un po' in difficoltà). Poi, ovviamente qui la religione è il rugby (e finalmente qualcuno che dice che il calcio è troppo noioso), ma le dinamiche sono similari quindi cambia solo lo sport, non l'approccio ad esso. Parallelismi anche su aspetti marginali del tipo accendere la TV e vedere gare di motoscafi che ricordano i rally o le gare automobilistiche, semplicemente qui il turismo ha sviluppato le corse sui fiumi con i motoscafi come divertimento adrenalinico e perciò nascono queste cose...sembra quasi di stare in un universo alternativo, dove in sostanza si fanno le stesse cose ma con applicazioni pratiche differenti.
Personaggi ne abbiamo incontrato qualcuno, ad esempio un vecchietto giapponese di 73 anni a cui piace l'inverno e quindi coglie sempre ogni occasione per fuggire la calura estiva del suo Paese e venire qui, o in Scozia, dove va a camminare sui monti. È un alpinista arresosi all'età, ma ogni giorno va a camminare 4 ore nel parco cittadino ed ha girato mezzo mondo per fare alpinismo, ed è stato anche sulle Dolomiti, che ricorda molto verticali. Finita la camminata giornaliera si mette a fare addominali e flessioni sulle gambe, con buona pace di chi si sente troppo vecchio per viaggiare o per fare attività fisica!!!
Impossibile non menzionare "la zia", ovvero una simpatica vecchina incontrata in biblioteca che ha notato i piedi grandi di Matteo e ha attaccato bottone dicendo che suo figlio ha lo stesso problema, oltre ad averli piatti, ma questo non lo ha fermato dal giungere a pochi metri dalla vetta dell'Everest. Persona squisita, ci ha invitati a casa sua e anche offerto di stare a dormire da lei gratis, ma abbiamo declinato perché un po troppo fuori città e anche perché ci sentivamo di scroccare un po' troppo. Bellissime le storie sulla sua terra di origine, ossia Stewart Island, la terza isola, quella più a sud di tutte (più a sud del punto più a sud che vi abbiamo mostrato in foto, sigh), dove dice  ci sono solo 20 km di strade asfaltate è praticamente solo un paese, ma è molto conosciuta per le possibilità di fare lunghi trekking di tanti giorni. 
Splendido esempio di ospitalità e gentilezza neozelandese!
 
Per il resto appunto, poco da aggiungere. 
Matteo ha completato la sua prima settimana nel suo lavoro in ambito elettrico.
e non si lamenta, per ora è discretamente vario, gli fanno i complimenti perché è rapido, i colleghi sono gente simpatica e sveglia, ed ha potuto vedere altri modi di affrontare esperienze similari, ovvero altri due suoi colleghi hanno vissuto a Sydney. Uno è inglese che ora vive qui da 5 anni, e al tempo di Sydney viveva nelle Blue Mountains e lavorare come Matteo a Double Bay, il che si traduce in 2 ore di macchina per andare da casa al lavoro...roba da pazzi, ma che una volta di più prende a schiaffi il settaggio mentale degli italiani che se si spostano di 50 km si sentono già in trasferta. 
L'altro è uno scozzese che nei suoi 2/3 anni in Australia non si è mai mosso da Sydney (anche su questo avevamo scritto un articolo...), e pur avendo la licenza da elettricista (che si traduce con la possibilità di diventare ricco in Australia), ha deciso di lavorare nelle demolizioni perché "In un lavoro del genere non devi usare il cervello".....
Come per la vita in generale, ognuno la vede a modo suo!   
Silvia continua a tenere duro e cercare lavoro, ma non è facile mantenere la positività soprattutto quando amiche italiane le dicono "ah allora sei in ferie" oppure ancora prima di aprire bocca le vien detto che il suo inglese farà sicuramente schifo o ancora prima di guardare il suo cv le vien detto che "noi lavoriamo solo per ristoranti di alta classe". A volte i recruiters si rendono ridicoli perché invece di dire la verità, ci girano attorno. Ai neozelandesi, anzi agli inglesi, non piace dire le cose dirette ma un gran giro di parole....basta vedere certi annunci di lavoro che invece di dire semplicemente receptionist, scrivono una pagina di cavolate. Le uniche due volte che Silvia ha usato un tono diverso dal solito "datemi qualsiasi cosa da fare, sono un'immigrata, scusa se sono entrata nel tuo Paese", le persone che aveva davanti hanno subito abbassato la cresta dalla loro posizione comoda di recruiters. Poi siccome anche lei si è stufata di farsi prendere per i fondelli, ha rifiutato di dar loro il suo cv. Maledetti a coloro, i quali  hanno inventato le agenzie interinali! Da un lato è un gran lavoro risparmiato per l'azienda ma dall'altro è un lavoro che rispecchia esattamente la società di oggi: lazy=svogliata. Questo succede sopratutto in Italia, dove le persone portano il cv alle agenzie e aspettano che queste cerchino al posto loro. Quindi, una persona con inventiva e volontà di cercar lavoro è alquanto limitata, grazie a queste agenzie del nuovo millennio! Silvia ha avuto modo di partecipare ad un meeting gratuito tenuto da un'agenzia interinale e le hanno svelato come fanno a fare la cosidetta "shortlist" cioè la lista dei candidati finali. Oltre a dover seguire la legge NZ che mette al primo posto i residenti, poi quelli con visto permanente, poi quelli con l'open visa e poi tutti gli altri; hanno un software con dei dati e se non rispetti tutti i requisiti richiesti, sei fuori. Poi però hanno ammesso che spesso si tratta di fortuna! Esempio se ti telefonano e non rispondi subito, passano al prossimo oppure se un loro cliente vuole una persona che inizi il giorno stesso della chiamata..anche è colpo di fortuna perchè appunto va a colpo di telefonata. Altra fortuna -scritta nella loro power point presentation- è che se ti presenti e dici che va bene qualsiasi lavoro, non ti assumeranno mai. Poi -detto a voce però- devi piacere al recruiter nei primi 30 secondi e come già detto Silvia non è proprio il tipo di persona amabile nei primi...30 minuti forse ahah. In ogni caso, essere un kiwi o avere il visto giusto passa davanti a qualsiasi altro requisito o esperienza! Tenetelo a mente. Ah, scrivere che hai un master degree è completamente fuori luogo perché NON puoi avere un lavoro che non sia all'altezza, sempre secondo i loro canoni. Anche se qui sono diversi dagli Australiani perchè ti trattano bene e a volte ti dicono pure un "mi dispiace", sono comunque abituati bene e sono abituati che possono ancora decidere che lavoro fare e pure la paga che vogliono avere! Se tu dici che vuoi davvero lavorare che sei motivato ecc,...sei matto? Vuoi veramente fare un qualsiasi lavoro? Magari sto qui ha qualche problema. Dai ridiamoci su, non c'è altro da fare momentaneamente!
Nel tempo libero ogni tanto si va a fare un giro...Altro mini trekking. La città è veramente brutta ma i dintorni sono mozzafiato!
Taylors Mistake        
 Arrivederci cari lettori :)

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